La Corte di Cassazione annulla le cartelle esattoriali di molti cittadini. Una recente sentenza ha di fatto condonato molte posizioni debitorie nei confronti della Pubblica Amministrazione.
Secondo la Suprema Corte, l’ipoteca fiscale (l’atto di ipoteca iscritta nei confronti dei debitori del Fisco), non costituisce diritto all’esecuzione forzata. Questo vuol dire che la Pubblica Amministrazione non ha giustificato motivo per pignorare o espropriare i beni dei debitori. Anche se ha già provveduto ad iscrivere una specifica ipoteca. E anche se il debitore risulta solvibile, cioè in grado di pagare.
La Cassazione specifica anche che per procedere nei confronti del cittadino inadempiente, l’Agenzia delle Entrate deve notificare la cosiddetta intimazione, che si prescrive entro un anno dalla notifica. Ciò significa che molti debiti pendenti verso l’Erario sono da considerarsi ormai prescritti.
La Cassazione annulla le cartelle esattoriali: controlla se c’è anche la tua!
Secondo i magistrati, il contribuente che ha un conto in sospeso con il Fisco ha diritto al saldo e stralcio del debito fino a 1.000 euro. E’ bene ricordare che non sarà stralciato l’intero importo della cartella, ma solo il debito vero e proprio. Resterà da saldare il costo del recupero.
La sentenza della Corte di Cassazione interessa solo i ruoli iscritti tra il 1° gennaio 2000 ed il 31 dicembre 2010, e specifica che tale annullamento è relativo a capitale, sanzioni e interessi. Rimangono invece a carico del debitore gli interessi di mora applicati dall’Agenzia di Riscossione.
L’annullamento vale anche per le cartelle esattoriali superiori a 1.000 Euro
E’ importante ricordare che Il limite di 1.000 Euro fa riferimento ai singoli debiti maturati verso l’Erario. Se una cartella che supera questo limite fosse la somma di più posizioni debitorie inferiori a 1.000€, l’intero importo della cartella sarebbe da ritenersi annullato. Questo vale anche per importi superiori ai 1.000€. Vediamo un esempio concreto: Una cartella da 3.000 Euro è costituita da 5 diverse posizioni, ciascuna di importo inferiore a mille Euro. In questo caso il contribuente debitore si vedrebbe annullare l’intera cartella e potrebbe stralciare l’intero debito semplicemente pagando gli interessi di mora e i costi sostenuti per la gestione del debito.
Certamente un grande vantaggio.